18_09_2012 | STAGIONALI SFRUTTATI, PAZZAGLIA (SEL) SCRIVE AL PREFETTO: LA LOTTA ALL’ILLEGALITA’ NON E’ NELL’AGENDA DEL COMUNE DI RIMINI

Martedì, 18 Settembre 2012

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STAGIONALI SFRUTTATI, PAZZAGLIA (SEL) SCRIVE AL PREFETTO: LA LOTTA ALL’ILLEGALITA’ NON E’ NELL’AGENDA DEL COMUNE DI RIMINI


Riviera e lavoro nero, Fabio Pazzaglia consigliere comunale di Sel FareComune dopo non essere riuscito a ottenere, almeno per ora, un consiglio comunale tematico sullo sfruttamento dei lavoratori stagionali, si rivolge direttamente al prefetto di Rimini, Claudio Palomba, che domani in prefettura terrà un incontro sullo stesso tema.


Nel consiglio comunale del 5 luglio scorso il nostro gruppo consiliare ha presentato un odg che riteniamo essere di notevole rilevanza culturale, sociale e politica. La maggioranza, se da un lato ha preso atto che il testo è oggettivamente un punto di partenza imprescindibile per affrontare e risolvere il problema, dall'altro ha promesso pubblicamente la convocazione di un nuovo consiglio comunale ‘aperto’. A tutt'oggi però sindaco, assessori e consiglieri non hanno dedicato le loro energie per organizzare tale dibattito pubblico insieme con la Guardia di finanza, i Carabinieri e gli altri soggetti interessati, attestando, a nostro avviso, come la lotta dell'illegalità nel mondo del lavoro non pare occupare i primi posti nell'agenda della attuale giunta”.


Ora, dal momento che da studi effettuati dalle associazioni RumoriSinistri e dal comitato SchiavinRiviera risulta, per esempio, come “il caporalato sia attivo su diversi Comuni rivieraschi, anche sotto nuove forme organizzative come le cosiddette agenzie di intermediazione” e come esista “una paura nella denuncia dell'illegalità da parte del lavoro gravemente sfruttato proprio per il timore di non trovare un nuovo lavoro”, ecco che Pazzaglia prova a smuovere le acque scrivendo al prefetto.


“Noi richiediamo che i Comuni della Riviera si attivino urgentemente nella costruzione di una multiagency per coordinare gli attori istituzioni e che finanzi dei fondi economici sia per tutelare i lavoratori che denunciano lo sfruttamento sia per promuovere attività di formazione e sportelli di servizio. Sarebbe utile, inoltre, creare un marchio di qualità per le aziende riminesi che rispettano il contratto”.